La luce delle ombre

La luce delle ombre

olio su carta / oil on paper

olio su carta / oil on paper

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C'è qualcosa di più difficile che vivere e restituire la visione di questa vita in un semplice gesto? Qualcosa di più difficile del presente? Come tracciare un contorno all'hic et nunc dell'esistenza, dell'esperienza e come riuscire a restituirlo, a raccontarlo?   Is there anything more difficult than to live, and to interpret life through a simple gesture? Is there anything more complex than the present? How should we express the moment in which we live and feel, and how can we tell the tale of that moment?

C'è qualcosa di più difficile che vivere e restituire la visione di questa vita in un semplice gesto? Qualcosa di più difficile del presente? Come tracciare un contorno all'hic et nunc dell'esistenza, dell'esperienza e come riuscire a restituirlo, a raccontarlo? Is there anything more difficult than to live, and to interpret life through a simple gesture? Is there anything more complex than the present? How should we express the moment in which we live and feel, and how can we tell the tale of that moment?

"Voglio farmi roccia, che le mie mani si trasformino in ciò che tocco, che si sgretolino sfregando la ruvida pietra, che il mio respiro saltelli come la ghiaia che rotola giù dalla montagna, che la mia mente ritorni qui, dentro i miei passi, dentro le mie mani, dentro i miei occhi, un ramo si spezza nel bosco, sono qui! Voglio toccare e riconsegnare la visione che si fa dentro i miei occhi, riconsegnare quella luce dietro le spalle di bosco. Voglio sentire il mio corpo duro e poroso, frastagliato, abitato. Voglio farmi increspatura di barba maschile, voglio vibrare dentro una ruga femminile, voglio danzare le manie di un uomo, voglio sedermi nella sua solitudine, voglio assaggiare la luce degli occhi di una donna, nuotare nello scatto del suo collo...". Queste sono le parole di nessuno, o meglio, sono i suoni che provengono dalle opere di Matteo Quinto. L'artista ripete e ripete, sulla carta l'oggetto della sua visione, lo sfregamento si trasforma in suono, in voce. La ripetizione del soggetto guardato non blocca il movimento della vita che gli è propria, ma ne restituisce il suo essere unico. Nella ripetizione trova l'unicità, nella scelta di usare un non colore scopre l'esplosione di vibrazioni, di sfumature, di luce.

"I want to be a rock, I want my hands to turn into what I touch; I want them to crumble under the coarse stone, I want my breath to hop as gravel does when it goes down a mountain, I want my mind to come back here, inside my footsteps, inside my hands, inside my eyes; a branch snaps in the woods, here I am! I want to touch and to deliver the view created by my eyes; I want to deliver the light hiding over the shoulders of woods. I want to feel my body strong and porous, bevelled, inhabited. I want to be the curl of a man's beard, I want to vibrate inside a woman's wrinkle, I want to dance with a man's paranoia, I want to sit in his solitude, I want to taste the light sparkling from a woman's eyes, I want to dive inside the twitch of her neck...". These are nobody's words, or better, these are the sounds coming out of Matteo Quinto's works. The artist goes on recreating the object of his vision on paper; the rubbing becomes a sound, a voice. By replicating the subjects he is looking at, he does not block the movement of their lives; he just delivers the uniqueness of their existence. He finds exceptionality in repetition; by choosing to use a non-colour he finds an explosion of vibrations, of nuances, of light.

L'artista s'immerge, si domanda, si muove e capisce che per restituire il movimento dell'oggetto vivente bisogna attingere alle sue ombre, considerarle il presupposto per una percezione totale. Su un foglio di carta racconta la luce come se fosse il buio e il buio come se fosse l'Est del mattino.
La semplicità è giocare con il doppio della vita, accettare il suo movimento dinamico e continuo che mai si risolve nell'uno o nell'altro. Immergercisi dentro. Tutto è visibile, tutto si presenta. Niente si nasconde a lungo. Di questa dinamica altalena di opposizioni, l'artista ne blocca sulla carta una traccia di movimento, un'impronta che non si definisce mai del tutto. Blocca lo scarto, il residuo dell'incontro tra visibile e invisibile. Blocca per un attimo, in uno schizzo, la scintilla che proviene dallo sfregamento degli elementi vitali. La semplicità è incompletezza, è interruzione, è pausa e riposo dal logos. Un precario equilibrio tra gesto e respiro. Vivere e restituire la percezione della vita è come leggere una storia da un libro a cui il tempo ha sottratto delle pagine. Quello che resta basta per vedere, per sentire, quello che manca lo si immagina, ciascuno a suo modo.

The artist dips in, questions himself, moves, understands that he needs to draw from his shadows in order to deliver living objects’ movements, and to take them as a starting point to perceive the big picture. On a sheet of paper he depicts light as if it was dark and darkness as if it was the Eastern light of morning. Simplicity is playing with the duplicity of life, accepting its dynamic and continuous movement that never stops at one side or the other, dipping in it. Everything is visible and presented to us. Nothing can remain hidden for long. The artist blocks a trace of the movement of the dynamic seesaw of opposites on paper, a trace that can never be thoroughly defined. He blocks the waste, the residue of the encounter between visible and invisible. He blocks for a moment, in a sketch, the spark coming out of the rubbing of vital elements. Simplicity is incompleteness, interruption, pause and rest from logos. It is an unstable balance between gestures and breathing. To live and to deliver the perception of one's life is like to read a story from a book from which time stole some pages. What is left is enough to see and feel; everyone, each in their own way, can imagine what is missing.

pieghevole 1
pieghevole 2

La luce delle ombre 2012-2013 olio su carta, serie 60 pezzi. Mostra personale: Galleria dA.Co., Terni IT 30 marzo 2013, curatela e testo: Valentina Gregori.   2012-2013 oil on paper, series 60 pieces. Solo show: Galleria dA.Co., Terni IT march 30th 2013, curated by Valentina Gregori.

La luce delle ombre 2012-2013 olio su carta, serie 60 pezzi. Mostra personale: Galleria dA.Co., Terni IT 30 marzo 2013, curatela e testo: Valentina Gregori.   2012-2013 oil on paper, series 60 pieces. Solo show: Galleria dA.Co., Terni IT march 30th 2013, curated by Valentina Gregori.

La luce delle ombre 2012-2013 olio su carta, serie 60 pezzi. Mostra personale: Galleria dA.Co., Terni IT 30 marzo 2013, curatela e testo: Valentina Gregori.   2012-2013 oil on paper, series 60 pieces. Solo show: Galleria dA.Co., Terni IT march 30th 2013, curated by Valentina Gregori.

La luce delle ombre 2012-2013 olio su carta, serie 60 pezzi. Mostra personale: Galleria dA.Co., Terni IT 30 marzo 2013, curatela e testo: Valentina Gregori.   2012-2013 oil on paper, series 60 pieces. Solo show: Galleria dA.Co., Terni IT march 30th 2013, curated by Valentina Gregori.

La luce delle ombre 2012-2013 olio su carta, serie 60 pezzi. Mostra personale: Galleria dA.Co., Terni IT 30 marzo 2013, curatela e testo: Valentina Gregori.   2012-2013 oil on paper, series 60 pieces. Solo show: Galleria dA.Co., Terni IT march 30th 2013, curated by Valentina Gregori.

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Selezione Progetti / Selected works

Around the portraitProgetto in corso / Ongoing project

Solitude2015 acquerelli / watercolors

La luce delle ombre2012-2013 olio su carta / oil on paper

/Solutsjo’ni/ per l’uso2012 acquerelli / watercolors

Uomìni2010-2011 acquerelli / watercolors

Family (society) suicide2009 installazione / installation

Families2007-2009 pastelli a olio su carta / oilbars on paper

Clan-destini2003 acrilici su tela / acrylics on canvas